Curiosità

La sede dell’associazione Le Meridiane di Monclassico e Presson ospita la meridiana N.1. Opera di Livio Conta, artista vanto del paese, ricorda l’antico caseificio turnario, quando si conferiva il latte e in base alla quantità portata si guadagnava un “turno”. Correva l’anno 2003 e questa meridiana ha dato il via all’ambizioso progetto di Monclassico-Presson, paesi delle meridiane artistiche.

Sotto l’ispirazione di Pieter Bruegel il Vecchio, padre del naïf olandese, Enrico Carnevale ha rappresentato parecchi incontri. L’autore, storico della cucina, ha decorato la sala di un ristorante di un hotel della zona con una serie di allegorie dedicate al cibo e, in una di queste, il protagonista è proprio Ampelio, storico falegname del paese e proprietario della casa che ospita la meridiana.

Le genzianelle chiuse e la civetta a ricordare la notte; le genzianelle aperte, la farfalla e l’aquila dedicate al giorno. Ore italiche a segnare da quante ore è tramontato il sole. Proprio un’ora prima del calar del sole segnerà quindi le ore 23 (sono 23 ore che è tramontato il sole) con la luce abbagliante del sole basso sull’orizzonte. Avete mai sentito “portare il cappello sulle ventitrè”? Bello, inclinato per proteggerci dai raggi bassi. Il detto nasce proprio quando erano in vigore le ore italiche.

L’artista ricorre spesso a simbolismi particolari, come nei personaggi della famiglia seduti al desco. L’hotel che ospita la meridiana, prima della attuale gestione, era di proprietà della famiglia Tondi. Una semplice coincidenza?

I Vigili del fuoco volontari sono un’organizzazione presente capillarmente in Trentino, importante presidio del territorio ed esempio virtuoso del volontariato. Festeggiano la loro patrona Santa Barbara, ma non dimenticano San Floriano, patrono del corpo fino al 1918, quando l’allora Tirolo meridionale era parte dell’impero austro-ungarico.

I Babilonesi furono i primi a dividere il giorno in 24 ore di egual durata, stabilendone l’inizio al momento del sorgere del Sole. In una meridiana queste ore possono essere rappresentate mediante linee dall’andamento insolito che, a differenza delle linee orarie moderne, non confluiscono in nessun punto. Ore e linee che si chiamano appunto babiloniche, usate per lunghissimo tempo in oriente, note in Europa anche come ore boeme.

Alle ore 10, la forma in ceramica dell’artista francese Ives Brodà ricorda simbolicamente un pallone da calcio. Correva l’anno 2006 e i mondiali dello sport più amato nel mondo tenevano incollati i tifosi. Il 9 luglio, giornata della finale, il sole attraversa il piccolo foro presente nello gnomone e illumina quella particolare forma. Italia-Francia, Italia campioni del mondo! Un simpatico “smacco” per l’artista francese.

Molto diffuso nelle piazze o nei parchi, questo tipo di orologio solare ha il quadrante orizzontale posato al suolo.

L’anno 2007 si può definire l’anno in rosa. Le cinque meridiane realizzate furono opera esclusivamente di artiste donne. Si tratta delle meridiane contrassegnate dai numeri 21, 22, 23, 24 e 25.

Il rapporto fra gli artisti e i proprietari degli edifici è diventato di amicizia e complicità. E spesso l’artista ha inserito per questo nella propria opera qualche particolarità unica. Come le due volpi che occhieggiano in questa meridiana e che fanno il verso al soprannome di famiglia: volpe, appunto.

Gli orologi solari, in base all’esposizione coprono solo una parte della giornata. Non è il caso di questo dodecaedro che, con ben tre quadranti, segna l’ora per tutta la giornata.

In questa pagina è rappresentata un’opera che non c’è più. Lavori edilizi successivi alla realizzazione del dipinto di Giorgio Conta hanno infatti nascosto l’opera dell’artista di Monclassico. Che tuttavia, in accordo con la proprietà, si è reso disponibile a realizzarne una nuova.

Incisa su uno specchio e dedicata alla forza dell’amore. Lo sfondo cambia continuamente in base alla luce, ai colori delle stagioni, alle condizioni meteorologiche. Una meridiana dinamica.

L’orologio panoramico si rifà alle usanze dei vecchi contadini che, osservando la posizione del sole rispetto alle montagne, capivano quando era l’ora di posare gli attrezzi e andare a desinare. L’autore è Luciano Zanoni, fabbro-artista le cui opere sono state scelte e apprezzate da Bill Gates.

La raccolta del “largà”, parola solandra che indica la resina del larice, è una delle tradizioni più vive della comunità di Monclassico e Presson. Tanto che a Presson è diventata anche un cognome, Largaiolli. Ci si ricava la trementina, base per molte vernici e componente prezioso per alcuni farmaci.

Due quadranti da leggere nei due semestri Inverno-Primavera e Estate-Autunno. Senza bisogno di particolari e complesse correzioni. Non ci sono scuse se si arriva in ritardo!

Pio Mezzena è il proprietario della casa che ospita la meridiana realizzata da Adriano Pompa: nel tempo libero studia e colleziona fossili, tanto che punta e mazzetto incrociati sono raffigurati a testimonianza di questa passione.

“Remi” per anni ha mantenuto efficiente il Comune di Monclassico e Presson. Interventi puntuali e precisi e disponibilità totale. Unica distrazione la pesca, praticata nei torrenti della zona e delle vallette vicine con un pesce a fare da gnomone, segnando l’ora esatta.

Le macine di un vecchio mulino sono diventate quadranti universali, uno per il mattino e uno per il pomeriggio, con una feluca che segna il mezzogiorno solare di Monclassico. Un’opera artistica di Ivan Zanoni. Talis pater, qualis filius…

Una casa di sportivi: la meridiana artistica dei coniugi Toccoli e Bolognani adorna infatti l’abitazione di Veronica Cavallar, campionessa tricolore di sci nordico, e di suo marito Bruno Carrara, tre ori ai mondiali juniores. Una passione che continua, con una giovane cugina di Veronica, Giorgia Graifemberg, promessa dello skicross.

Dedicata alla patrona di Presson, è esposta a nord, dove non batte il sole. No problem! Basta mettere uno specchietto, opportunamente calibrato per catturare il sole e ribatterlo sul quadrante con un bollo di luce. Il quadrante è per forza rovescio, per correggere la riflessione inversa dello specchio.

Un quadrante a terra, nel prato della scuola materna. I bambini, posizionandosi sul segno apposito proiettano la propria ombra segnando l’ora. Un orologio solare vivente!

La chiesa di Presson e la cattedrale di Aschaffenburg in Baviera ricordano i luoghi di nascita dei due coniugi, medici di lungo corso, riferimento di tutto il paese.

Pinocchio e il lungo naso a fare da gnomone. Una grande simbolica lavagna, opera artistica contemporanea frutto dei maestri artigiani locali, a sottolineare come il burattino di legno, nonostante le tante bugie, ci ricordi che, nonostante tutto, il tempo passa e “la fata è il sole”.